L’Unione Europea, come cita la parola stessa, ha come suo principale scopo quello di abbattere le frontiere e far interagire le varie nazioni, sotto tutti i profili, principe tra uno “la mobilità del personale dipendente”.

Di fatti il principio del Libero Stabilimento in prospettiva di libertà economica e la circolazione regolamentata di persone e dipendenti, sono principi cardine della Unione Europea e lavoro distaccato in Europa

La circolazione dei lavoratori dipendenti in Europa avviene in diverse modalità une delle più utilizzate per vari motivi è il distacco, che si determina quando un’azienda situata in un Paese membro invia un proprio dipendente in distacco presso un’impresa sita in un altro Paese membro.

paese membro europeo

Situazione, “il lavoro distaccato in Europa utilizzato e diffuso a 360 gradi, al punto che l’Unione Europea ha predisposto e approvato una normativa per regolamentare il distacco transnazionale in Europa.

Lavoro transfrontaliero in generale

Il distacco transfrontaliero definizione

Il distacco tra Paesi in Europa

Distacco per oltre 24 mesi

Novita’ 2020

Lavoro transfrontaliero in generale distaccato in Europa 

Le varie forme per operare fuori sede in senso Transfrontaliero:

  • Trasferta: la trasferta è la prestazione di lavoro, da parte del lavoratore dipendente – beneficiario il proprio datore di lavoro – è resa fuori sede. La situazione creatasi e, il luogo della prestazione è provvisorio e determinato è il rientro alla sede primaria operativa.
  • Trasferimento: questo attività – il trasferimento – prevede come dice la parola  il definitivo cambiamento della sede dove il dipendente svolgerà la sua prestazione lavorativa.
  • Distacco: forma non definitiva di cambiamento del luogo dove si svolge la prestazione lavorativa del dipendente determinato da una serie di condizioni essenziali.

Il distacco transfrontaliero definizione

Si definisce distacco di un lavoratore dipendente, quando quest’ultimo, assunto dal primo datore di lavoro, andrà a svolgere la sua prestazione di lavoro a beneficio di un altro datore di lavoro, differente da quello che lo ha assunto.

In primis l’azienda che genera il distacco non deve essere una mera situazione di comodo ma deve avere sede operativa attrezzature ed essere organizzata, non una mera facciata o una impresa di comodo, in questo caso si realizza un abuso dell’opportunità, per secondi fini.

Le due aziende che approcciano al distacco di personale “distaccante” e “distaccatario” devono sottoscrivere un accordo di distacco che riporta gli accordi a riguardo:

  • la durata del distacco
  • il fine del distacco
  • il rimborso economico pattuito da parte del distaccatario al distaccante per il costo del personale dipendente distaccato

Non per ultima al dipendente lavoratore dovrà essere consegnata la comunicazione di distacco.

Il distacco transnazionale definizione – EU

Vigilare per l’Europa in questo caso è fondamentale, soprattutto quando l’azienda distaccante non è di diritto italiano ma di un altro Stato in EU.

L’Unione Europea ha promosso la libera circolazione delle persone, delle aziende, dei capitali e dei dipendenti tra i vari Paesi – UE, nello stesso tempo deve vigilare che le normative vengano rispettate e soprattutto i presupposti alla applicazione della norma.

Il distacco come vedremo è spesso meta di raggiri al fine di interessi meramente economici e vantaggi a volte per la stessa parte. Spesso si ricade nello sfruttamento dei dipendenti e della situazione.

Esempio emblematico:

Società italiana che ha come oggetto sociale primario montaggio e smontaggio impalcature esterne per edilizia,costituisce una società di diritto rumeno in Romania.

La società di diritto rumeno, spesso partecipata dalla società italiana – leggerezza vergognosa – assume personale rumeno nel rispetto della legge vigente in Romania, dell’ITM ecc. ecc.

Noto a tutti che un dipendente assunto in Romania e che lavora in Romania ha un costo netto azienda a seconda della sua specializzazione sempre più basso di quello di altri Stati membri non ne parliamo dell’Italia.

A quel punto, il gioco sembra fatto! La società di diritto rumeno avrebbe l’opportunità di inviare in distacco il proprio personale dipendente in Romania in Italia, presso la propria società italiana o altre terze, le quali impiegherebbero questa “nuova forza lavoro” distaccata dalla Romania a un costo azienda molto più basso di quello italiano.

Abuso conclamato! Per il fatto che il sistema del distacco non è stato utilizzato per un pianificato interesse del distaccante, ma per economizzare sul costo del lavoro, cercando di aggirare le norme di legge che regolamento la pianificazione del distacco.

Il distacco tra Paesi in Europa

Di fatti la norma europea prevede:

  • che nella gestione del rapporto di lavoro del dipendente distaccato, per tutto il periodo della durata del distacco, vengano adeguate e mantenute le stesse condizioni di lavoro previste per i dipendenti che svolgono attività subordinata simile nel luogo in cui si svolge il distacco. Cosi cosa accade? Accade che anche se la società “distaccataria” ha un rapporto subordinato con un distaccato regolarmente assunto dalla società di diritto rumeno “distaccante” in Romania, con un legittimo contratto di lavoro rumeno, al dipendente distaccato rumeno verrannoapplicate le medesime condizioni di lavoro e di occupazione previste per i lavoratori italiani.
  • Come si opera? La società che pianifica di distaccare del personale dipendente deve farne comunicazione agli enti preposti dello Stato indicato ove presenzia il “distaccatario” in questo caso l’Italia.

La norma prevede in Italia una serie di comunicazioni amministrative, da inviare al ministero del Lavoro, molto comuni: le informazioni amministrative che identificano l’impresa distaccante; le generalità dei lavoratori distaccati; la durata del distacco – inizio – termine, dove verranno svolte le  prestazione di servizi da parte dei distaccati, le informazioni amministrative fiscali che identificano il soggetto distaccatario, la pianificazione delle mansioni e tutte le referenze in materia di adempimenti previdenziali.

  • Applicazione della norma sino al 30 luglio 2020……  Al dipendente che presta servizio in distacco si applica la legislazione previdenziale dello Stato di provenienza quando e solo se il distacco non ha la durata di più di 24 mesi.

In parole semplici in relazione all’esempio sopracitato, quando il distacco del dipendente rumeno che presta l’opera presso il distaccatario italiano in Italia ha la durata inferiore a 24 mesi, il soggetto distaccato rimarràattribuito al sistema previdenziale rumeno e la società avrà l’obbligo di versare i contributi previdenziali in Romania.

Qualora la pianificazione del distacco andasse oltre i 24 mesi, il dipendente distaccato diventerà soggetto sottoposto alla previdenza dello Stato in cui presta il servizio da distaccato in questo caso l’Italia quindi verranno versati i contributi all’ Inps ecc. ecc..

Distacco per oltre 24 mesi…valida sino al 2020

La norma sul distacco comunitario, prevede che un soggetto dipendente di una società estera, possa svolgere attività dipendente di servizi – transfrontaliera – per conto della prima società in una terza in altro Stato membro dove la terza opera costantemente.

Sempre attività subordinata, rimanendo oggetto e soggetto alla legislazione del primo Stato membro (sede della società distaccante) a condizione che insista una durata certa del periodo contrattuale  di lavoro e, non superino i ventiquattro mesi.

Altra condizione sine – qua – non è che il soggetto distaccato non vada in sostituzione di un altro dipendente assente per qualsivoglia motivo.

Riassumendo:

  • se il distacco dura meno di 24 mesi per il dipendente distaccato  i contributi vanno saldati dalla società distaccante, nel paese di origine della società distaccante stesso, in questo caso la Romania.
  • se invece si superano i 24 mesi per il dipendente distaccato i contributi vanno saldati dalla società distaccante, nel paese in cui si svolge la prestazione di servizio e, quindi, lo Stato in cui si trova la società distaccataria, in questo caso l’Italia.

Insiste l’opportunità prevista dalla normativa europea di una eccezione a questa norma di base, possibile di fatti ottenere una proroga sul distacco se condizione di base questo già prevedeva una durata inferiore ai 24 mesi.(anche questo sino al 2020….)

L’accesso alla proroga del distacco e pertanto, al saldo dei contributi nel paese di origine anche oltre i 24 mesi della distaccante, si rende necessario un accordo per derogare tra i Paesi coinvolti nel Contratto di Distacco.

La società distaccante che utilizza una proroga del periodo di distacco, dovrà depositare in rispetto delle norme che regolamentano la tempistica di presentazione, la richiesta alla direzione regionale Inps nel nostro caso.

Nel caso della Romania trattato in questo articolo, se la società di diritto rumeno (distaccante) decide di prorogare il distacco del dipendente oltre i 24 mesi, tramite l’ente competente previdenziale rumeno dovrà depositare richiesta all’Inps, il quale dopo analisi della contrattualistica e delle motivazioni comunicherà se accoglierà o meno la richiesta.

E qui si aprono due vie, richiesta accolta, o non accolta…

  • Nel primo caso successivamente ai 24 mesi si fa rientrare il dipendente in Romania, in seguito se insistono i requisiti, predisporrà un nuovo contratto di distacco per altri 24 mesi.
  • Nel secondo caso se del caso e per necessita sia del distaccante che del distaccatario si prorogherà proroga il distacco ma, successivamente terminati i 24 mesi, si dovranno saldare i contributi all’Inps.

Ovviamente questa regola vale in ogni ipotesi di distacco tra Stati europei.

stati europei poche tasse

Novità del 2020 applicabili dal 30 luglio 2020

Cosa cambia da questa data nella gestione della Prestazione di Lavoro Dipendente in Distacco:

Novità in campo di retribuzione

La pubblicazione delle condizioni di lavoro

Novità per il versamento dei contributi

In relazione ai cambiamenti, troviamo una nuova definizione di retribuzione del dipendente distaccato, che la stessa sarà di competenza dello Stato dove il soggetto presterà l’opera temporaneamente, e che la contribuzione previdenziale saldata nel Paese di Origine del Distaccante viene ridotta a soli 12 mesi (dodici) anziché i 24 (ventiquattro) che insistevano prima del 30 luglio 2020.

Beh! L’obiettivo di queste modifiche è abbastanza chiaro!

L’Unione Europea intende cercare di parificare le situazioni diffuse di diseguaglianza in campo di retribuzione diretta o convenzionale e la contribuzione stessa previdenziale, introducendo anche nuove regole per ferie, sicurezza orari ecc. ecc…

Cosa prevede nello specifico la nuova direttiva Ue che entrerà in vigore nel 2020 e quali saranno le novità:

retribuzione estera

Novità in campo di retribuzione

 Uguaglianza! Sotto il profilo della Retribuzione, gli Stati devono garantire ai distaccati le stesse condizioni deli lavoratoti locali nel Paese ospite pertanto l’introduzione di eguaglianza in materia dei contratti collettivi:

  • retribuzione
  • orari e tempi di lavoro
  • ferie
  • riposi
  • congedi retribuiti
  • sicurezza sul lavoro
  •  salute e igiene sul posto di lavoro
  • integrazioni per spese di vitto, alloggio o trasporto
  • integrazioni per ore in straordinario
  • integrazioni per mansioni non previste dal Contratto di Distacco

La pubblicazione delle condizioni di lavoro per il lavoro distaccato in Europa

 La norma europea rivista e aggiornata, prevede che i Paesi Membri UE ospitanti il distaccato, rendano pubbliche le condizioni di lavoro, in modo esplicito semplice e chiaro sul portale del Ministero del Lavoro.

Novità per il versamento dei Contributi

 Un’altra novità che farà la differenza della nuova direttiva europea sul lavoro in distacco in Europa, in relazione alla contribuzione previdenziale.

Il saldo dei contributi nel Paese di origine della società distaccante e quindi del lavoratore dipendente distaccato, viene ridotto ai primi 12 mesi e non più ai 24 mesi.

Viene prevista una proroga sino a 18 mesi se ne sussistono delle motivazioni tali che gli enti coinvolti e i Paesi coinvolti si accordino.

Scopo di questo aggiustamento di normativa, ancora una volta è quello di cercare di arginare chi con un distacco inesistente, ne trae vantaggi fiscali e economici per propri fini a discapito del lavoratore dipendente distaccato.

Altre situazioni si applicano al distacco ai fini della veridicità del rapporto, come nel caso delle società interinali….

 Mai nulla al caso, non esitate a contattarci per ulteriori informazioni